La Legge Dopo di Noi (Durante e Dopo di Noi) è il nome con cui ci si riferisce alla Legge 112/2016, nello specifico la prima legge italiana che ratifica delle specifiche tutele per persone con gravi disabilità a cui viene a mancare il sostegno familiare.
L’obiettivo è fornire assistenza alle persone con disabilità grave che non hanno supporto familiare, è stato creato il Fondo per il “Dopo di noi”. Ogni anno, il Ministero ripartisce le risorse del Fondo alle Regioni tramite un decreto specifico.
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Cosa prevede la Legge Dopo di Noi
In breve lo scopo della misura è di assicurare la massima libertà e autonomia alle persone con disabilità, permettendo loro di continuare a risiedere in ambienti simili alla loro casa familiare anche quando i genitori non possono più provvedere a loro. La Legge sul Dopo di Noi mira a tutelare gli individui affetti da disabilità grave, come definito dalla Legge 104/92, i quali non dispongono di un supporto familiare, ovvero quando mancano entrambi i genitori o quando non sono in grado di fornire supporto genitoriale.
A chi è rivolta la Legge Dopo di Noi
A tutte le persone con disabilità grave (riconosciuta dalla Legge 104/92) che non hanno supporto genitoriale o familiare.
Hanno la priorità nell’accesso alle misure finanziarie del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tutte le persone con disabilità gravemente colpite, che non dispongono del necessario supporto familiare. Sia le persone disabili che i loro rappresentanti legali possono richiedere gli aiuti e i servizi specificamente destinati a loro, in risposta agli avvisi pubblici dai centri sovracomunali di residenza. Prima dell’ammissione alle attività di supporto, viene svolta una valutazione multidimensionale da parte dell’Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM) e viene elaborato un progetto personalizzato.
Come funziona la Legge Dopo di Noi
La Legge Dopo di Noi prevede un supporto alle famiglie di persone con disabilità intellettiva grave, che garantisce un aiuto concreto per la gestione amministrativa, legale e patrimoniale del patrimonio destinato alla figura disabile. La legge ha lo scopo di garantire la continuità della tutela e dell’assistenza alle persone con disabilità anche dopo la scomparsa dei genitori o dei familiari a braccio. In questo modo si vogliono garantire diritti alla persona con disabilità, ma anche facilitare il compito delle famiglie nella gestione patrimoniale e nella tutela della persona disabile. Attraverso la legge, le famiglie possono creare un fondo patrimoniale destinato ad assicurare la continuità dell’assistenza in caso di impossibilità dei genitori o dei familiari a svolgere questo compito. La legge garantisce inoltre forme di assistenza alla persona disabile che si adattano alle sue esigenze specifiche e garantisce la tutela dei suoi interessi in modo efficace e duraturo.
Programma di indipendenza abitativa
Le soluzioni residenziali per le persone con disabilità grave che non hanno supporto familiare consistono in immobili residenziali, tra cui la loro casa di origine, appartamenti per gruppi o case in co-housing. Devono essere organizzati come nuclei familiari di persone con disabilità grave che lavorano insieme per ottenere il massimo livello di autonomia nella vita quotidiana con l’aiuto adeguato. Ai suddetti nuclei familiari devono essere forniti tutti i supporti necessari per l’alta intensità assistenziale, anche per disabilità gravissima.
Le caratteristiche dell’abitazione
Ai sensi del comma 4, art. 3 del D.M. 23 novembre 2016 le abitazioni previste nel progetto devono riprodurre le condizioni abitative e le relazioni della casa familiare, in particolar modo necessitano delle seguenti caratteristiche:
- fornire alloggio a massimo cinque persone. In casi eccezionali, la Regione può concedere deroga e permettere l’inserimento di più moduli abitativi nella stessa struttura, solo se motivata dalle specifiche necessità assistenziali delle persone coinvolte. In ogni caso, non è previsto alcun finanziamento per strutture che ospitino più di 5 persone con singoli moduli abitativi, per un totale di massimo 10 persone nella stessa struttura, compresi i posti di emergenza o sollievo, fino a un massimo di 2.
- le residenze devono essere situate in zone non isolate ma residenziali, accessibili alla comunità locale e promuovere la continuità delle relazioni tra ospiti. È permessa anche la collocazione in aree rurali purché siano parte di programmi di agricoltura sociale e siano in grado di integrare la residenzialità con progetti di crescita personale e di uscita dalla famiglia o istituzione.
- Devono avere spazi accessibili che soddisfino le esigenze specifiche del gruppo, organizzati come abitazioni che possano essere vissute come la propria casa e arredati con oggetti e mobili personalizzati, se possibile. Inoltre, è importante garantire la sicurezza e la prevenzione dei rischi, preservando la privacy dei singoli membri del gruppo, soprattutto nelle camere da letto, che preferibilmente dovrebbero essere individuali, e adeguati spazi per le attività quotidiane e il tempo libero.
- Incentivare l’impiego di tecnologie moderne per incrementare l’indipendenza delle persone con handicap significativo, con particolare riferimento alle tecnologie per le abitazioni intelligenti, per la comunicazione sociale, per l’assistenza e l’assistenza fornita dall’ambiente circostante.
Salve,lavoro da tempo con la legge 162, ultimamente alcune colleghe mi hanno fatto notare che le mansioni che svolgo vanno ben oltre la tipologia di contratto e poiché i familiari dell’assistito si pongono con toni piuttosto autorevoli(richiesta lucidatura moto figlio che deve rientrare per vacanze,pulizia camere appartamento inutilizzato piano superiore,togliere tende tutti i piani,svuotare studio appartamento superiore e pulizia dopo lavori d’imbiancatura…giusto qualche esempio delle ultime settimane)volevo sapere dove posso trovare le mansioni che devo effettivamente svolgere?
Io accudisco un disabile in sedia a rotelle, l’igiene viene svolta dalla moglie,io mi occupo delle pulizie(lui vive escluso al piano terra di una casa su 3 piani separata da scale che lui non può assolutamente fare)