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Perché il contratto badanti “casalingo” non funziona

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Il contratto badanti che viene usato dalle famiglie in un rapporto privato è in realtà un contratto per il lavoro di colf

Come potete immaginare non hanno la stessa funzione e neanche le stesse caratteristiche

Il contratto badanti che viene usato dalle famiglie che hanno un’assistente familiare, benché la maggior parte delle famiglie non utilizzi in alcun modo un contratto, è in realtà un contratto da colf. Questo avviene perché in Italia la professione di assistente familiare (nome ufficiale della badante) non è ancora regolarizzata, non essendoci un contratto standard a livello nazionale per il lavoro di assistente familiare.

Questa falla burocratica viene colmata in parte facendo sottoscrivere il contratto da colf all’assistente, ma il contratto da colf non è conforme all’attività di assistenza alla persona, perché la colf è una figura che si occupa principalmente delle faccende domestiche, mentre la badante si occupa in primo luogo della cura e assistenza della persona, e in minima parte di alcune faccende domestiche. Di conseguenza, la preparazione professionale, soprattutto dal punto di vista sanitario, l’esperienza e le caratteristiche della figura professionale sono totalmente diverse.

Come potete immaginare un contratto “adattato” non è conforme alle regole, e non tutela i sottoscriventi in alcun modo. Analizziamo la situazione nel dettaglio, vediamo le complicanze che possono sorgere con un contratto non regolare.

Premessa: analizziamo la situazione

I reati compiuti dagli assistenti domiciliari irregolari

I reati penali nel lavoro domestico non in regola sono aumentati, +50% di estorsioni nel periodo 2016-2017

Si tratta principalmente di furti, dai gioielli preziosi ai pacchi di pasta, reati di stalking, ma anche maltrattamenti molto gravi. Solamente nell’ultimo anno il numero di reati penali inerenti il settore delle badanti è aumentato del 30%. Ad incentivare questo tipo di reati è l’assenza di un contratto regolare di lavoro, che tuteli la famiglia, e tuteli anche l’assistente familiare, perché a commettere reati sono anche le famiglie, che spesso non pagano le badanti, o le pagano meno ore di quelle lavorate.

Il 90% dei reati commesso da badanti stranieri

È il personale straniero ad occupare le parti alte di questa classifica, con un 90% di reati commesso da stranieri, a confermare che questo settore sia quasi esclusivamente monopolio di assistenti non italiane, il 40% sono compiuti da romene ed ucraine, il 10% è compiuto da italiane. Solo il 17,1% del totale di assistenti domestiche impiegate sul territorio italiano è di nazionalità italiana.  (fonte: Messaggero)

70% di reati contro il patrimonio, 30% contro la persona

Stalking ed estorsioni sono i reati più diffusi, con quest’ultime aumentate del 50% dal 2016 al 2017. Ci sono casi in cui al termine del rapporto di lavoro, la badante (sfruttando la conoscenza di abitudini ed orari) prende di mira la famiglia chiedendo altri soldi, oltre ai pagamenti già ricevuti, minacciando di fare vertenza e denunciare la famiglia per essere stata pagata meno ore di quelle lavorate, solitamente le somme richieste si attestano sui 25 mila euro. I dati attestano un incremento annuo del 3-5% per le vertenze, ciò significa una crescita del 30-50% in soli 10 anni. Queste richieste arrivano spesso in momenti di grande tristezza e debolezza emotiva, poiché il decesso determina la fine del rapporto lavorativo con l’assistente familiare.

Come tutelarsi?

Innanzitutto bisogna evitare assolutamente di portare avanti un rapporto lavorativo non in regola perché oltre che essere fuorilegge non tutela in nessun modo la famiglia né l’assistito di fronte a qualsiasi problema, e non tutela neanche l’assistente stessa di fronte a irregolarità nei pagamenti da parte della famiglia. Quindi bisogna sottoporre un contratto, oppure rivolgersi ad una cooperativa sociale che provvederà direttamente a gestire il rapporto di lavoro con l’assistente familiare, a sostituirla in caso di problemi e a tutelarvi in caso di irregolarità o di qualsiasi tipo di reato.  Si può installare un sistema di videosorveglianza per motivi di sicurezza, basta avvertire l’assistente della presenza di telecamere e della posizione delle stesse. Se invece c’è il sospetto di maltrattamenti o altri reati da parte del lavoratore bisogna comunicarlo alle forze dell’ordine e provvedere ad installare delle telecamere senza farlo notare.

Nota bene: In caso di attività che coinvolge anche dei minori è obbligatorio esporre il certificato casellario giudiziale per dimostrare che la persona non abbia dei reati precedenti contro minori.

Rivolgiti a noi

Puoi rivolgerti a noi per richiedere una Badante a domicilio.

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